
Peppino Impastato
Peppino Impastato il rivoluzionario che colpiva la mafia con la satira
Giuseppe “Peppino” Impastato è stato un giornalista e un attivista contro la mafia. “La mafia è una montagna di merda” scriveva, e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale, fu proprio un attentato organizzato da Cosa nostra a togliergli la vita.
Peppino Impastato lasciò Radio-Aut, una piccola emittente autofinanziata, allora si chiamavano radio libere, salito in auto fu portato in un casolare dove venne ucciso.
La sua morte venne registrata come suicidio dato che il suo cadavere venne imbottito di una carica di tritolo che lo fece completamente a pezzi.
Il suo agguato passò in secondo piano perchè quello stesso giorno venne ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro.
Alla morte si aggiunse la dannazione della memoria. Fu diffusa la voce che si era suicidato preparando un attentato, come Feltrinelli. Nel polverone dei mesi successivi all’affaire Moro, la notizia sembrò vera: anche il Pci ebbe cura di evitare di compromettersi difendendolo.
Da il giornaleoff:
Soprattutto di uno che usava il sarcasmo e l’umorismo come armi da guerra, e di un odiatore del fricchettonismo settantasettino, i cui protagonisti aveva definito “i ri-creativi che non creano un cazzo”. Aggiungendo: “La gente peggiore l’ho conosciuta proprio tra i “personalisti” (cultori del personale) e i cosiddetti “creativi” (ri-creativi): un concentrato di individualismo da porcile e di “raffinata” ipocrisia filistea: a loro preferisco criminali incalliti, ladri stupratori, assassini e la “canaglia” in genere”. Per Impastato l’umorismo era una cosa seria. E la guerra anche.
Da linkiesta:
Chiamava Cinisi “Mafiopoli. Una città dove c’erano tanti amici, ed erano tutti amici e amici degli amici”, nominava Badalamenti “Grande capo Tano Seduto”, e raccontava “Don Tano prega” mentre in sottofondo andava “Pregherò” di Celentano. Poi, a un certo punto, arrivava sempre la colonna sonora de Il Padrino. Provate a pensare di fare una cosa del genere, una trasmissione di notte, in un paese di 20 mila orecchie che stanno ascoltando solo voi e due appartengono a Don Tano. E non c’è scorta, e non c’è appoggio dei giornali e delle tv perché fuori di lì nessuno vi conosce.
Frasi di Giuseppe Impastato
“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante nel davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione a rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.
“La mafia uccide, il silenzio pure”.
“Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi, prima di abituarci alle loro facce, prima di non accorgerci più di niente!”
Onda pazza è una trasmissione satiro-schizo-politica sui problemi locali
(Peppino impastato a Radio Aut)


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