I deepfake politici aumenteranno la disinformazione e non siamo pronti per questo.
I video deepfake sono creati tramite strumenti tecnologici di intelligenza artificiale per mostrare persone che fanno e dicono cose che non hanno mai fatto o detto.
Tra i video deepfake più famosi vi sono quelli di Barack Obama, del creatore di Facebook Mark Zuckerberg e di Kim Kardashian.
In particolare, sono molti i video deepfake politici in circolazione, per esempio questo video realizzato da DeepFakery è stato realizzato un anno fa, prima che Joe Biden nominasse Kamala Harris sua vice e addirittura prima che lui stesso vincesse le primarie. Per il volto della Harris in questo video sono occorse 100 ore di apprendimento.
A parte questi video creati per fini dimostrativi o di spettacolo, i deepfake possono essere utilizzati anche per truffare e manipolare coloro che li visualizzano.
I deepfake politici potrebbero quindi essere particolarmente pericolosi se usati per modificare le opinioni durante le elezioni, per influenzare l’opinione pubblica e danneggiare la reputazione di un candidato o di un partito.
Questa tecnologia per sviluppare deepfake esiste solo da circa tre anni e, anche se molti degli attuali video presentano evidenti difetti, è inevitabile che entro un paio di anni i deepfake potranno essere del tutto impercettibili all’occhio umano.
Secondo Nina Schick, autrice del libro “Deepfakes”: “Questo è il motivo per cui la prossima era dei deepfake è così pericolosa, non solo per la democrazia ma anche per le aziende”.
Deepfake politici e l’era della disinformazione
Negli ultimi 10 anni abbiamo dovuto affrontare molte crisi di comunicazione causate da campagne di disinformazione: i deepfake sono letteralmente la prossima minaccia in questa evoluzione nella nostra attuale era della disinformazione.
Sempre secondo Schick: “Considerando quanto male siamo stati in grado di affrontare la disinformazione negli ultimi 10 anni, questo è un indicatore del fatto che non siamo pronti per un tipo di falso ancora più sofisticato come il deepfake”.
“Stiamo entrando in un’era in cui vedere e ascoltare non significa più credere e dobbiamo essere preparati per questo.”
Come vengono utilizzati i deepfake
Con la tecnologia che continua a migliorare, i deepfake sempre più vengono utilizzati per prendere di mira la politica e gli attori economici.
In realtà il primo utilizzo della tecnologia deepfake è stato nel porno con la realizzazione di video falsificati con le immagini di celebrità non del settore.
Dal mondo del porno i deepfake hanno iniziato a diffondersi in altri ambiti, in quello dello spettacolo e, sempre più, in quello politico.
Chiunque può diventare un bersaglio
La cosa affascinante dell’intelligenza artificiale è che con sufficienti dati, potenza di calcolo e tempo di addestramento, può generare contenuti falsi anche partendo da una semplice foto, per esempio quella del profilo Facebook o del profilo Whatsapp che sono spesso liberamente accessibili.
“Dal momento che tutti, o quasi, lasciano tracce fotografiche su internet ciò significa che chiunque può diventare bersaglio di un deepfake. Non necessariamente deve essere un politico o una celebrità.”
Deepfake politici e la “negazione plausibile”
“Se ci troviamo di fronte a un futuro in cui qualsiasi media può essere falsificato, allora tutti hanno anche una “plausibile negabilità”, ovvero, tutto può essere negato “, ha detto Schick.
Quando nel 2016 trapelò il video di Donald Trump in cui si vantava di come “andavano prese le donne”, una delle difese fu che si trattasse di un deepfake.
Per questo sempre di più in politica vedremo interpretazioni molto partigiane a proposito di qualsiasi media.
Durante il covid abbiamo anche visto un deepfake in cui il gruppo di campagna ambientale, Extinction Rebellion, ha preso il primo ministro belga e le ha fatto dire che il covid era collegato alla crisi del cambiamento climatico, cosa che lei non aveva mai detto. ”
Non esiste una soluzione tecnica
Sebbene esistano già rilevatori di deepfake, queste sono solo soluzioni parziali e temporanee, perché man mano che il rilevamento migliora, così migliorano anche i generatori di deepfake.
Per questo, come detto sempre dall’autrice del libro Deep Fakes: “Dobbiamo solo migliorare nel riconoscere che stiamo entrando in una nuova realtà.”
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