I meme hanno sostituito la satira politica e le vignette politiche e ora sono il principale strumento di propaganda e disinformazione.
La storia delle vignette di satira politica parte dal diciottesimo secolo. Da allora le vignette sono state uno strumento di critica e propaganda usato da tutti i giornali. Tuttavia ora che la stampa è in agonia, i meme di Internet hanno preso il loro posto.
Ma i meme sono estremamente più potenti delle vignette perché viaggiano e si diffondono istantaneamente. Per questo, oltre ad essere uno strumento di verità e di critica, sono utilizzati sempre più come vettore di disinformazione.
Nel diciottesimo secolo le vignette politiche raffiguravano Napoleone Bonaparte come un uomo di statura minuscola mentre, a quanto pare, Napoleone non era di molto al di sotto della statura media dell’epoca. Questa immagine di Napoleone basso di statura ebbe talmente presa nell’immaginario collettivo che ancora oggi viene immaginato così.
Invece delle vignette, oggi abbiamo i meme che rappresentano gli avversari politici esagerandone i loro difetti fisici, le gaffe o inventandole totalmente.
I vignettisti che raffiguravano un Napoleone minuscolo combattevano la propaganda governativa. Nel corso del tempo, le vignette politiche sono poi diventate un punto fermo dei quotidiani e sono stati un mezzo per esprimere l’opinione del disegnatore nei confronti dell’attualità politica.
Queste vignette si affidavano ad un pubblico che leggeva sul giornale le notizie del giorno e che ne capiva quindi il contesto. Le vignette parlavano ad un lettore informato, capace quindi di interpretarle.
Oggi i quotidiani cartacei stanno morendo e tutti ricaviamo sempre più notizie da fonti online, che siano i siti degli stessi giornali o le piattaforme social media.
Allo stesso modo in cui la tecnologia digitale ha sostituito la stampa, così i meme di internet hanno sostituito le vignette di satira politica. Sebbene meme e vignette abbiano entrambi una funzione simile, quella di criticare o elogiare un leader e influenzare l’opinione pubblica, ci sono alcune differenze fondamentali.
A differenza delle vignette di satira politica, i meme circolano rapidamente tra un pubblico molto più vasto e, il più delle volte, non si sa neanche chi sia l’autore originario del meme. Ovviamente ci sono i meme di autore come “le frasi di Osho” ma queste sono eccezioni.
Poiché i meme sono anonimi, nessuno può essere ritenuto responsabile se promuove informazioni false. Questo facilita la sua rapida diffusione soprattutto all’interno di gruppi omogenei per tendenza politica, età o territorio e possono diventare un grosso problema, soprattutto durante i periodi elettorali.
Ormai è assodato che nel 2015 e nel 2016, le troll farm finanziate da nazioni estere, fingendosi americani diffusero sui social media meme politici con notizie false. L’effetto desiderato era aumentare le divisioni interne negli Stati Uniti e generare situazioni di sfiducia nei confronti del sistema americano.
I meme usano immagini reali o alterate combinate con testo per presentare una realtà fittizia a un pubblico di parte o disinformato e spesso interpretano di proposito male gli eventi o li inventano completamente.
Per questo, quando si parla di meme, più che di satira è appropriato dire che si tratti di propaganda.
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