La guerra dei dati tra Stati Uniti, Cina, Russia e Unione Europea. Una breve sintesi delle principali tensioni in atto.
Da decenni i conflitti hanno a che fare con le risorse di energia, petrolio e gas. Cosa possiamo aspettarci ora che i dati sono diventati beni preziosi capaci di alterare gli equilibri di potere politici ed economici?
Nel 2017 l’Economist scrisse: “I dati sono per questo secolo ciò che il petrolio è stato per il secolo precedente: un motore di crescita e di cambiamento”. Questo cambiamento sta avvenendo rapidamente e, sempre più, in modo violento. Per questo motivo parlare di guerra dei dati non è un’esagerazione.
Persino in Italia le mire sui dati sono forti ed è stata enorme la pressione negli ultimi mesi di alcune società private per controllare le authority che regolano tecnologie e dati come l’AgCom e la Privacy.
I dati possono essere acquisiti, estratti, elaborati e venduti. Possono anche essere “indirizzati”, “ascoltati” e rubati. A livello geopolitico, se il Nord Stream 2 riguarda le fonti di energia, c’è il Regional Digital Hub che collega il Kazakistan all’Azerbaigian e, attraverso la Georgia, all’Europa che riguarda i dati. Il Regional Data Hub è un progetto che consente a cinque ex Stati sovietici di aggirare la Russia con il loro traffico dati, connettendosi direttamente all’Europa.
In USA un argomento discusso in prossimità delle elezioni presidenziali riguarda invece la decisione di Trump di bloccare l’uso di TikTok negli Stati Uniti o, in alternativa, il tentativo di imbrigliarne le attività in USA controllando in modo sicuro i dati grazie all’ingresso nella gestione di compagnie americane come Oracle.
Il quadro generale si completa con la Cina che ha bloccato l’accesso alle principali piattaforme web e social media occidentali. Questo è solo un elenco parziale delle piattaforme bloccate dalla Cina:
Facebook,
Twitter,
Instagram,
Pinterest,
Tumblr,
Snapchat,
Blogger,
WordPress,
Gmail,
Google,
Messenger,
Whatsapp,
Telegram.org
Youtube,
Netflix,
Vimeo,
Wikipedia
Un elenco completo dei siti bloccati in Cina è disponibile qui.
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