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Come affrontare il gaslighting sui social media

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Come riconoscere e affrontare il gaslighting sui social media: segnali e strategie per difendersi

Come riconoscere e affrontare il gaslighting sui social media: segnali e strategie per difendersi

Cos’è il gaslighting

Il gaslighting è una forma di manipolazione psicologica in cui una persona o un gruppo di persone cercano deliberatamente di far dubitare di se stessi e della propria realtà un’altra persona. Questo può avvenire attraverso l’uso di bugie, la negazione di fatti, il rilancio di accuse e altre tecniche per confondere e disorientare la vittima.
Il gaslighting può avere effetti dannosi sulla salute mentale della vittima e può portare a una perdita di autostima e di fiducia in se stessi.
È importante notare che il gaslighting può avvenire anche in modo subdolo, senza che la vittima ne sia consapevole. Ad esempio, una persona che pratica il gaslighting può negare di aver fatto o detto determinate cose, spingendo la vittima a dubitare delle proprie percezioni o ricordi. Inoltre, il gaslighting può essere effettuato anche da un gruppo di persone che agiscono in modo coordinato per manipolare la vittima.

Il gaslighting sui social media

Sui social media, il gaslighting può assumere diverse forme, come l’insinuazione di dubbi sulla veridicità di un post o l’uso di commenti offensivi per far sentire la vittima inadeguata o impotente. È importante riconoscere i segnali del gaslighting e sapere come affrontarlo per proteggere la propria salute mentale e il proprio benessere.
Più concretamente una persona che pratica il gaslighting sui social media può:
  1. Negare la veridicità di un post o di un’informazione condivisa dalla vittima, insinuando che sia falsa o ingannevole.
  2. Usare commenti offensivi o denigratori per far sentire la vittima inadeguata o impotente.
  3. Creare post o condivisioni false attribuite alla vittima per danneggiarne la reputazione.
  4. Manipolare le interazioni online della vittima, ad esempio creando falsi account per interagire con la vittima o per farla sentire esclusa da un gruppo.
  5. Utilizzare tecniche di persuasione per convincere la vittima che le proprie percezioni o ricordi siano sbagliati.

Esempi pratici di gaslighting sui social media

Utente che fa gaslighting negando la verificità di un post

Vittima: “Ho appena letto un articolo che dice che […]. È davvero preoccupante”.

Utente che pratica il gaslighting: “Non credere a tutto quello che leggi sui giornali. Quell’articolo è probabilmente pieno di bufale e inganni”.

In questo caso, l’utente che pratica il gaslighting sta cercando di far dubitare della veridicità di un’informazione condivisa dalla vittima, insinuando che sia falsa o ingannevole. Questo può portare la vittima a dubitare delle proprie percezioni e della propria realtà, creando confusione e disorientamento.

Utente che fa gaslighting usando commenti offensivi o denigratori

Vittima: “Ho appena pubblicato un nuovo video su YouTube. Spero che vi piaccia!”.

Utente che pratica il gaslighting: “Ma che schifo di video. Non hai talento e dovresti vergognarti di mostrarlo a tutti”.

In questo caso, l’utente che pratica il gaslighting sta usando commenti offensivi e denigratori per far sentire la vittima inadeguata e impotente. Questo può causare una perdita di autostima e di fiducia in se stessi, creando danni psicologici alla vittima.

Utente che fa gaslighting creando post falsi per danneggiare la reputazione

Vittima: “Sono così felice di aver superato l’esame di ammissione all’università. Finalmente posso realizzare il mio sogno di diventare avvocato”.

Utente che pratica il gaslighting tramite un falso account: “Ho appena visto su Facebook che hai rubato la tesina durante l’esame. Sei una truffatrice e dovresti vergognarti”.

In questo caso, l’utente che pratica il gaslighting ha creato un post falso attribuendo alla vittima un comportamento disonorevole, con lo scopo di danneggiarne la reputazione. Questo può causare dolore e sofferenza alla vittima e può avere effetti negativi sulla sua vita sociale e professionale.

Quali strategie usare per difendersi dal gaslighting sui social media

Il gaslighting sui social media può essere difficile da affrontare, ma ci sono alcune strategie che puoi usare per difenderti. Innanzitutto, è importante riconoscere i segnali che indicano che stai subendo il gaslighting, come ad esempio il fatto che qualcuno cerca di mettere in dubbio la tua realtà o la tua versione dei fatti, ti fa sentire confuso o insicuro, o ti fa sentire come se fossi pazzo. Una volta che hai riconosciuto questi segnali, puoi iniziare a difenderti dal gaslighting sui social media adottando alcune strategie:

  1. Mantieni la calma: il gaslighting può essere molto emotivamente destabilizzante, ma cerca di non lasciarti prendere dalla rabbia o dall’emozione. Mantieni la calma e cerca di rispondere con assertività, senza perdere il controllo della situazione.
  2. Non rispondere subito: se qualcuno ti sta facendo del gaslighting sui social media, può essere tentato di rispondere subito e in modo impulsivo. Tuttavia, è importante prendersi del tempo per riflettere prima di rispondere. Prenditi un po’ di tempo per calmarti e pensare a una risposta che sia efficace e non lasci spazio a ulteriori manipolazioni.
  3. Raccogli prove: se qualcuno sta cercando di manipolare la tua realtà o la tua versione dei fatti, può essere utile raccogliere delle prove che dimostrino la tua versione dei fatti. Ad esempio, se qualcuno sta cercando di dire che tu non hai fatto qualcosa che invece hai effettivamente fatto, puoi raccogliere delle prove, come screenshot o messaggi, che dimostrino il contrario.
  4. Parla con qualcuno di cui ti fidi: il gaslighting può essere molto isolante e può farti sentire come se fossi solo contro il mondo. Tuttavia, è importante parlare con qualcuno di cui ti fidi e che può darti supporto e comprensione. Questo può aiutarti a sentirti meno solo e a trovare il coraggio di affrontare il gaslighting.
  5. Blocca e segnala: se il gaslighting diventa eccessivo o minaccioso, non esitare a bloccare la persona che lo sta facendo e a segnalarla alle autorità competenti. Questo può proteggere te e gli altri utenti dei social media dal gaslighting e può aiutare a far sì che la persona responsabile venga punita per il suo comportamento

Origini della parola “gaslighting”

La parola “gaslighting” deriva dal titolo di una pièce teatrale del 1938 intitolata “Gas Light“, che fu poi adattata per il cinema nel 1944 con Ingrid Bergman protagonista. La pièce e il film raccontano la storia di un uomo che manipola e confonde la sua moglie facendole credere di essere impazzita, tra l’altro modificando la luce del gas in casa loro.

La parola “gaslighting” viene quindi usata per descrivere una forma di manipolazione psicologica in cui una persona cerca di far credere a un’altra che sia impazzita, modificando la realtà o la versione dei fatti in modo subdolo e sottile. Non è noto chi abbia inventato il termine “gaslighting” nella sua forma moderna, ma si può presumere che derivi dal titolo della pièce teatrale e del film.

 


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